mercoledì 16 novembre 2022

Il terzo capitolo di "Parole in gioco": "Il diavolo fa le pentole e compra i coperchi"

Il diavolo fa le pentole e compra i coperchi di Andrea B. Ferrari e Francesco Gallone


Il tempo si sospende, appeso a quel sorriso più simile a un taglio di sguincio lungo il volto del ceco.

Raffaella vorrebbe dire qualcosa, prendere la situazione in mano e ribaltare la dialettica ingannevole di quell’uomo fasullo che puzza di vero quasi peggio del suo cane. Giuda, il migliore amico dell’uomo. Ci sarebbe da scappare, da correre a gambe levate, nascondersi e cambiarsi il cognome per ricominciare altrove. Invece è inchiodata al divano con Giacomo e il fratello di Luca a inseguire le parole di un finto cieco, ceco nato, a cui nessun Gesù ha dovuto ridare la vista con il fango. Un piazzista, un magliaro 3.0 che parla e non dice, un cieco–ceco che getta fumo dagli occhi. O negli occhi, dipende da che parte lo si osserva.

Giacomo fissa Devil-eroo, poi invoca con gli occhi quelli di Raffaella. Deve sentirla, e per farlo ha bisogno di incrociare il suo sguardo. Un misto di fuggevole turchese duro come la pietra, ma caldo come il fuoco dell’inferno. Giacomo è cotto.

Il fratello di Luca non è caduto nell’abbaglio del ceco, ma finge di stare inchiodato al divano. Ha una contromossa e la vorrà fare quando il vecchio Devil-eroo sarà convinto di aver tutto sotto controllo. I suoi occhi brillano, solo per un attimo, come un Glovo di fuoco, per poi tornare sopiti come braci di un falò di fine estate al mattino presto.

«Sono qui, cari i miei signori, perché il Diavolo fa le pentole e non i coperchi. Solo che nell’evo contemporaneo anche il Diavolo ha imparato a usare la rete e ha preso a ordinare i coperchi online.

E io, miei cari, di pentole e coperchi me ne intendo. In verità più di quello che ci bolle dentro. Sono stato uno chef per anni. Non potete sapere che inferno sia una cucina di un certo livello. E, manco a dirlo, l’ingrediente principale per qualsiasi ricetta sono le parole. Le parole danno il sale, l’aroma e perfino il senso al cibo. In silenzio tutto è sciapo. Speriamo che per il banchetto del nostro amico Luca i cuochi abbiano oliato a dovere eloquio, aggettivi, sinonimi e contrari altrimenti la cena sarà un calvario. Ops, mi è scappata.»

«Ma cosa vuole da noi?» chiede Raffaella mentre cerca di divincolarsi dal filo invisibile che la trattiene al divano, redarguita da un grugnito di Giuda che la immobilizza.

«È un fatto che la vostra partecipazione alla cerimonia è in pericolo. Non si fecero mai nozze che il Diavolo non ci volesse fare la salsa. E io di sughi e intingoli me ne intendo, modestia a parte.

Insomma sono qui per proporvi un patto con il Devil-eroo. Una specie di abbonamento, gratuito e vitanaturaldurante. Tutto attaccato e tutto d’un fiato. Dite bene vitanaturaldurante.»

I ragazzi, inebetiti, ripetono compitando: «Vi-ta-na-tu-ral-du-ran-te».

«Eccellente. Insomma voi date il consenso, cedete al qui presente i vostri dati, spuntate i quadratini ché noi della ditta abbiamo a cuore le vostre privacy perché è con quelle che paghiamo i coperchi e mettiamo da parte il resto. Siete d’accordo?»

«Accettiamo» fa Giacomo «tanto sennò ti si blocca tutto e non puoi procedere.»

«E sia, ma solo perché voglio vedere dove si va a parare.»

«Ma no, Raffaella» dice il fratello di Luca «devono esserci per forza i "voglio proseguire senza acconsentire". Voglio leggere le condizioni, non importa quanto in piccolo siano scritte.»

«Allora guardate.» Gli occhi del ceco iniziano a sprizzare lampi, puntano dritta la parete nuda dove sta mesto solo un vecchio Telefunken e principiano a proiettare l’offerta. «Io vi fornirò gli abiti per la cerimonia, ora, qui, seduta stante. Su misura, nuovi, fiammanti e griffati. Voi acconsentite, facciamo questo contratto. Guardate, toccate con mano, annusate le stoffe. Immaginatevi in Comune, più belli degli sposi. I principi della festa. Il tutto per un misero sì. Una spuntatina e il tempo sarà vostro. Tutto da casa, dal divano per non uscire nemmeno un momento. Tutto a portata di clic, in cambio del niente delle vostre vite online che è il nostro tutto. Guarda, Raffaella, guarda che abito rosso scarlatto.»

«Basta. Sono agitata. Mi manca il respiro. Il rosso mi fa impazzire.»

«A me gli occhi. È tempo di lasciarsi alle spalle i fantasmi del passato. Portate in superficie le catene che vi legano, che vi tengono ancorati a vincoli che non hanno più senso per nessuno. Risolvetevi. Voi siete la sciarada, voi la soluzione. È un gioco di parole, “gettate il cuore al largo e la mente io vi modello”.»

«Vorrei recedere. L’acquisto non è vantaggioso. L’immaginario è tradito, la giacca non è di mio gusto. I pantaloni a sigaretta mi calzano male. Che delusione, la mia speranza è caduta in depressione. Vorrei recedere, lo affermo. Ho quindici giorni, no?»

«No. Hai quindici secondi per rivelarti o per stare seduto su questo divano per sempre!» urla il ceco puntando un dito lunghissimo contro il fratello di Luca.

Sul muro, intanto, lo scontro verbale si fa fisico. Un groviglio di ombre demoniache, tendini di ali che stridono, sbuffi di fuoco e lapilli d’inferno che infiammano la parete.

Raffaella e Giacomo, ignari, stanno scegliendo come in un gigantesco grande magazzino virtuale. Le pareti touch agevolano il loro compito. Acquisto effettuato.  

 

«Allora, è fatta?»

La voce di donna arriva dal pianerottolo. Čapek guarda in quella direzione, e stancamente, quasi frustrato, risponde: «Ancora no...».

Così entra.

I capelli viola, le braccia coperte di tatuaggi, e un'età indefinibile molto oltre gli anta: «Allora, la smettiamo di fare i capricci?»

Il fratello di Luca piagnucola: «Ma mamma, sono grande ormaiiiii!».

«Appunto per questo, mi aspetto che tu ragioni da diavolo maturo! Tu e tuo fratello mi avete stancata con questa vostra ossessione per le vecchie maniere! I tempi sono cambiati... Anch'io mi divertivo a fare queste cosette qua... Quanti uomini potenti ho circuito, sposato, spedito al macello per poi sparire nel nulla. Ma oggi non funziona più così. Su, torna all'Inferno. E anche tu» dice rivolgendosi a Čapek «smettila di assecondarli. Lo so che ti diverti a metterli uno contro l’altro e a fare tutte queste messe in scena così barocche, però c’è da porsi dei limiti.»

La donna parla e intanto gira attorno a Giacomo e Raffaella che paiono in trance. Lei sa cosa stanno immaginando di vedere, perché sono applicazioni mentali programmate dai suoi migliori demoni, per aggiornare la tentazione, e la dannazione, al 3.0.

«Mamma, ne hai tanti al tuo servizio: perché non ci lasci fare a modo nostro?» frigna il fratello di Luca.

«Perché se il figlio del titolare di una casa automobilistica andasse in giro in bicicletta, la cosa procurerebbe un dubbio nei dipendenti dell'azienda. È questo che state combinando. Non è un semplice vezzo. Voi rinnegate il nuovo metodo per conservare quello vecchio...»

«Ma l'effetto è lo stesso!»

«Mmh... Non ne sono convinta. Anche la dannazione è cambiata, sai? Complicato. Dài, vieni a casa.»

«Ma... uffa!»

Čapek allarga il ghigno, anche se il rimbrotto di poco prima lo ha un pelo accusato, mantenendo ancora in suo potere Giacomo e Raffaella: «Maddalena... e se concedessimo ai ragazzi di concludere queste nozze, col proposito e la promessa che sia l'ultima volta? Questi due qua... hanno appena dato il consenso all'uso dei cookies e dei dati personali per l'acquisto degli abiti. Lasciamo che li indossino, e andiamo al matrimonio. In fondo, nostro figlio si sposa».

Le rughe sul volto di Maddalena si increspano, una sigaretta fumante le compare tra le dita dal nulla. Ci pensa. Sorride, malevola: «Massì, dai. Sarà l'ultima volta anche per noi, in fondo ci siamo sempre divertiti».

Čapek arruffa i capelli di suo figlio, il fratello di Luca, che se ne sta imbronciato ancora sul divano. Gli dice, in tono consolatorio: «Io ti capisco, sai? Ma non è colpa nostra. È colpa loro. Nel loro immaginario è caduta ogni speranza, vivono nell'attimo, esistono all'acquisto e poco oltre, forse qualche momento d'ostentazione. Sono già dannati. E sono diventati tantissimi. A noi non resta altro che siglare contratti di gente che ci ha già scelti. E lo sai, non è che siano più cattivi di un tempo, no... anzi, forse sono pure più buoni. Però non lo sanno. Non lo fanno. Si sprecano. Sono al nostro soldo nel momento in cui acquistano uno smartphone e accedono a una rete che desta in loro invidia, avidità, lussuria, et cetera.»

Il fratello di Luca tiene ancora il broncio, mentre Čapek batte le mani. Giacomo e Raffaella si destano dal loro stato di trance, e guardano i vestiti che indossano l’un l’altro…

 

... CONTINUA!

ASPETTIAMO I VOSTRI SUGGERIMENTI AGLI AUTORI PER IL FINALE DEL RACCONTO ENTRO LE ORE 21 DI VENERDÌ 18 NOVEMBRE. 

 

Hyeronimus Bosch, dettaglio de "Il giardino delle delizie"

 


 

8 commenti:

  1. Ecco il suggerimento di Freepier:
    Questo matrimonio s'ha da fare! Sarà una cerimonia sobria. Anzi no, pensa la mamma diavola. Maddalena ha già in mente chi invitare: ci saranno i suoi adepti, un variegato gruppo di devil gothic punk che vivono nel buio delle metropoli, nascosti nei loro abiti borchiati, coperti di tattoo. Certo un po naif. Ovviamente a suonare ci sarà un gruppo hard core ... si, sarà una bella festa forse non allegra

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  2. Ecco lo spunto di Rita:
    uno sciame di vespe entra dalla finestra e attacca cane-Giuda. Segue parapiglia , di cui approfittano Raffaella e Giacomo per lanciarsi in fuga sulle scale. Durante la fuga Giacomo si rivela essere l' arcangelo Gabriele 4.0, infusa forza angelica in Raffaella tornano indietro a combattere la famiglia demoniaca...

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  3. Ecco i suggerimenti di Gino Cervi:
    Devil-eroo potrebbe rivelarsi in realtà un Devil-hero, e il suo cognome potrebbe non essere Čapek ma Ciàpel...

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  4. Ecco le parole scelte dai nostri autori e da Gino Cervi da OraZulu:
    il vincolo, tempio e miracoloso

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  5. Ecco il suggerimento di Anna:
    Thombeh potrebbe essere il nome del fratello di Luca, che finalmente si svela.

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  6. Ecco lo spunto di Oliviero:
    https://www.strastorie.it/2022/11/lo-spunto-per-il-finale-di-oliviero.html

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  7. Ecco gli spunti di Mirella:
    Legato a questa edizione di Strastorie mi verrebbe alla mente anche "8 teste" di Escher. E se a casa del diavolo dev'essere la destinazione, allora il sottofondo musicale potrebbe essere "Highway to hell" degli AC/DC! E il pacco recapitato con la consegna a domicilio conterrà le "palle del diavolo" (salume abruzzese) e le "palline del diavolo", crocchette per il cane guida! Povero diavoloooo, che pppena mi fa... canterebbe Cocciante all'apertura del pacco!

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  8. Ecco lo spunto di Fransc:
    Senza rendersi ben conto di come ci sono arrivati, i ragazzo si ritrovano al matrimonio di Luca. La cerimonia sta per iniziare,  ma un' atmosfera surreale aleggia nella sala. Il sindaco accende il suo smartphone e da avvio al discorso ufficiale: "Cari avatar, benvenuti nel metaverso del comune di Testate Sul Muro. Questo matrimonio avrà valore civile, se gli sposi e tutti i presenti acconsentiranno alla vendita delle loro immagini e dati personali a scopi pubblicitari. Chi negherá il consenso renderà automaticamente nullo il matrimonio. Buon divertimento!"

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