sabato 31 ottobre 2020

La seconda tappa in live streaming di "Annie la giramondo"

Se vi siete persi la seconda tappa in live streaming di "Annie la giramondo" in cui abbiamo svelato la nuova puntata di StraStorie 2020. Annie la giramondo. Vita vera e immaginaria di una pioniera delle due ruote e abbiamo ascoltato gli emozionanti racconti di bici e viaggi di Ausilia Vistarini, eccovi il video dell'incontro: 

https://www.youtube.com/watch?v=BaKU5C_SHv0

E non dimenticate: aspettiamo i vostri suggerimenti per la terza puntata della StraStoria di Annie Londonderry entro le 20 di martedì 3 novembre!



venerdì 30 ottobre 2020

La seconda puntata di "StraStorie 2020. Annie la giramondo" di Gino Cervi

Ecco a voi la seconda puntata di StraStorie 2020. Annie la giramondo scritta da Gino Cervi: buona lettura e via agli spunti su come continuare il racconto!


Guendalina Ravazzoni, "Le Havre"

 

Chissà se è tutto vero

di Gino Cervi

 Parigi, 19 dicembre 1894

Buongiorno, signore e signori, ma soprattutto dico signore. Eh, signore mie, un giorno, forse, chissà?... Le vostre pronipoti leggeranno di una balenga avventuriera che fece il giro del mondo in bicicletta per scommessa e diranno: “Però, che tosta quella Annie Londonderry! Che fegato, che coraggio! A quei tempi, poi…”.

Non ci credete, eh? Dite la verità, voi per prime pensate che sono una pazza o, quanto meno, una sconsiderata incosciente, se non una poco di buono.  E vi chiedete, dandovi di gomito l’un con l’altra, chissà come è arrivata fino a qui, in sella a quel trabiccolo. Chissà se è tutto vero, chissà che dietro non si nasconda qualcosa, una spudorata macchinazione pubblicitaria per far parlare di sé e di tutte quei prodotti che reclamizza, con cartelli, nastrini, etichette… Acque minerali, profumi, pneumatici…

No? Non lo pensate? Suvvia, siate sincere… Sono sicura che tra di voi c’è chi ritiene che io non sia una donna, ma un uomo travestito o addirittura, pensa un po’ che fantasia, un “eunuco”. Perché, ammettetelo, anche voi donne, qui in Europa, come di là dall’oceano, ragionate allo stesso modo di quei due “gentiluomini” di Boston che, annoiati di scommettere sulle vittorie e le rare sconfitte di John Lawrence Sullivan, il pugile più forte di tutti, il campione del mondo che combatteva a mani nude, si sono inventati la scommessa che una donna non avrebbe mai potuto realizzare il giro del mondo in bicicletta. Erano sicuri di vincere. Ma non avevano fatto i conti con Annie, Annie Cohen Kopchovsky, o, se preferite, la qui presente Annie Londonderry!

Come? Dite che mancano soli dieci mesi alla scadenza della scommessa e io sono ancora all’inizio del viaggio? E per di più dalla parte sbagliata? Donne di poca fede, siete peggio degli uomini che parlano e pensano male dell’altro sesso. Vero, sono partita da Boston per andare verso ovest. E ammetto, non è stato per niente facile. Anzi, “per niente facile” è solo un eufemismo. Ho fatto una fatica bestia ad arrivare a Chicago tutta intera. Nonostante le preziose e puntuali indicazioni delle guide L.A.W., che mi segnalavano i percorsi migliori, le condizioni delle strade, dove sostare per mangiare e dormire, è stato un inferno: continue forature, chiodi grossi come punteruoli, disgrazie meccaniche, temporali che sembrava di navigare mica pedalare, per non dire di quella maledetta sottanona che continuamente mi si impigliava nelle pedivelle e nella catena.

Alla fine, nonostante tutto, a Chicago ci sono arrivata: il 24 settembre 1894. Ci ho messo tre mesi, è vero, e la strada, e i guai, sembravano non finire mai. Ma dopo tutta quella faticaccia avevo compreso una cosa: che ce la potevo fare. Anzi, che ce l’avrei potuta fare se cambiavo i miei piani: nessuno è così stupido da rimanere fedele a un progetto quando capisce che non funziona.

Allora, prima di tutto, ho buttato alle ortiche le sottane, il corsetto, il blazer, e anche il cappellino. Non me ne importa niente se tutti mi indicheranno a dito come quella che ha indossato i pantaloni. Non ho niente da nascondere, io. Ho due gambe come tutti gli esseri umani, e anche un sedere, sì… un sedere, avete capito bene. Non m’importa un bel niente che tutti lo vedano avvolto in un paio di calzoni di caldo e comodo tweed. Al diavolo quello che chiamate pudore! Mica pedalo in mutande!

In secondo luogo, con tutta la gratitudine per Mister Pope della Pope Manufacturers, la Columbia Safety Bicycle è troppo pesante. La Sterling Cycle Company mi ha fornito una macchina più leggere, più svelta, pensata – ebbene sì… – per gli uomini, ma proprio per questo mi va ancora meglio. La cavalcherò per dimostrare che quello che va bene per un uomo può andare bene anche per una donna. La Sterling pesa solo 9 chili, ben dieci in meno della Columbia. E non è il solo peso guadagnato: da Boston a Chicago, ho perso anch’io un po’ di chili… E non chiedetemi dove. In compenso ho messo un bel po’ di muscoli nei punti giusti. Proprio per questo, nel momento stesso in cui ho realizzato che non ce l’avrei mai potuta fare a valicare in bicicletta le Montagne Rocciose d’inverno, non mi sono certo persa d’animo.

Ho deciso di tornare indietro. Avrei fatto il giro del mondo in senso inverso. Due mesi dopo ero a New York e m’imbarcavo sul piroscafo francese La Touraine, che faceva rotta su Le Havre. Non è stata una traversata semplice: viaggiare in terza classe – l’unica che mi potevo permettere – mi ha fatto rimpiangere le buche, la polvere, il fango delle strade americane. Per non dire del puzzo della stiva, e delle mani dei marinai che dovevo tenere a bada notte e giorno. Ma dieci giorni dopo, finalmente, ecco ad accogliermi il Vecchio Continente. Accogliermi si fa per dire. A Le Havre mi ha fermato la polizia e mi ha sequestrato tutto: la bicicletta, quel poco di bagaglio e tutti i soldi. Non ne voleva sapere di alcuna giustificazione. Non credeva a nulla di quel che dicevo, che sono in viaggio per una scommessa, che lo faccio per il gusto della sfida. Niente. Dicevano che con quel cognome, Cohen Kopchovsky, che nascondo sotto la pubblicità delle acque minerali, non potevo che essere che una spia.

Ho sentito che da qualche mese qui tutti parlano di un affare di stato, di un capitano dell’esercito francese accusato di alto tradimento a favore del Reich tedesco, e proprio in questi giorni sta iniziando il processo. Io non ne so niente, e non ne voglio sapere niente. Ma le notizie riempiono i giornali… Però però… vedo che hanno trovato spazio anche per parlare di me, di quella pazza americana che è sbarcata a Le Havre con una bicicletta e che dice di voler fare il giro del mondo. Ne scrivono e me ne dicono di tutti i colori. Ma vi ho già spiegato come la penso: è tutta pubblicità. Il fatto che si parli di me è soltanto una fortuna, perché io possa portare a compimento la mia sfida.

Dopo qualche giorno, mi hanno finalmente rilasciata. Mi hanno ridato indietro i soldi, la bicicletta e anche il revolver, che era poi quello che li aveva insospettiti di più. E siccome le notizie corrono più veloci delle biciclette, eccomi qui a Parigi dove mi hanno invitata per una conferenza. Un fotografo mi ha chiesto di posare nel suo studio per scattarmi delle fotografie. Me ne ha poi stampate un mannello, così che possa venderle con il mio autografo, e il marchio del suo studio in bella mostra.

Proprio in quella conferenza, mi ha avvicinato un giovanotto dall’aria un po’ strampalata. Ha più o meno la mia stessa età e dice di essere un fanatico della bicicletta. Parla in un modo stravagante, e non solo perché io non capisco una parola di francese. Dalle parole che dice mi sembra che escano immagini già belle e formate, come se fossero oggetti concreti che non hanno bisogno di traduzione: le capisco immediatamente. Però, questo bizzarro giovanotto, da quando l’ho conosciuto, tutti i giorni vuole correre in bicicletta con me e non fa altro che allungarmi la sua fiaschetta di assenzio: dice che alcol e bicicletta sono la combinazione perfetta, anzi che l’alcol – vino, assenzio, acquavite, per lui non c’è differenza – è la sola “bevanda igienica” per il vero velocipedista. 

A me non sembra proprio così. L’altro giorno mi ha invitata a pranzo e dopo aver mangiato una grossa costata e bevuto due bottiglie di bianco fresco, siamo saltati in sella al volo. Da come mi diceva di pedalare in fretta e da come ci urlava dietro l’oste che si era scaraventato fuori sulla strada, credo proprio che non abbia pagato il conto. Questo bizzarro tipo tutte le volte mi si presentava con nomi diversi e incomprensibili: una volta Faustroll, un’altra Père Ubu, un’altra ancora, mi pare Jerry Alfred, che alla fine… sì sì, Jerry Alfred credo proprio che fosse il suo vero nome…  

Anche se mi diverte un mondo pedalare e sentirlo parlare di cose assurde, bizzarre, che lui chiama, se ho capito bene, “patafisiche”, Jerry però mi sta distraendo dalla mia missione. Così, senza dirgli ne A né Ba, domani partirò da Parigi. Non ho ancora deciso dove andrò. Forse m’imbarcherò per l’Oriente, forse noleggerò una mongolfiera colorata e farò rotta verso la mia Lettonia: a Riga, quando atterrerò e salirò in sella alla mia bicicletta, chissà che festa mi faranno. O forse no.    

 

Guendalina Ravazzoni, Parigi

 *** 


ADESSO TOCCA A VOI: VIA AI SUGGERIMENTI PER LA TERZA PUNTATA!

Qui trovate l'incipit:

https://www.strastorie.it/2020/10/lincipit-di-strastorie-annie-la.html

 
Ecco come inviare i vostri spunti a Gino su come continuare il suo racconto entro le ore 20 di martedì 3 novembre:

postate i vostri suggerimenti durante le dirette su Facebook e Youtube;

oppure inviateci i vostri suggerimenti con tutta calma:

-  via mail a strastorie@gmail.com;

-  commentando i video della diretta YouTube e Facebook del Covo della Ladra;

-  inviando un messaggio Whatsapp al numero 348/7459627

 

 

Ausilia Vistarini a StraStorie 2020

Nell'appuntamento di oggi in live streaming alle 19, a parlare di Annie Londonderry e di come proseguire la StraStoria a lei ispirata ci sarà una ciclista che ha compiuto delle imprese straordinarie: Ausilia Vistarini. Ecco un suo autoritratto:

 

«Quando un sogno si fa strada dentro non resta da fare altro che inseguirlo e cercare di viverlo, anche se ciò significa sacrificio, rinuncia, fatica smisurata.

La bici è il mezzo ideale per cavalcare il sogno. Fra tutte le bici ne scelgo una senza i cambi. Adoro pedalare in monomarcia. Quando il fondo diventa impossibile da pedalare si scende e si spinge. Ogni ostacolo può essere superato, con calma e pazienza e con il benestare del Tempo. Senza fretta. Pedalare in monomarcia mi aiuta a vivere il quotidiano con una marcia sola, con semplicità in un mondo che non fa altro che costruire complicazioni.

Dopo una giovinezza passata a leggere e a studiare senza praticare sport, a venticinque anni accompagno mio fratello in un viaggio “iniziazione” nello Yosemite. Mi ritrovo a salire sulla parete dell'Half Dome senza nemmeno rendermene conto e a vivere un trekking di 7 giorni tra orsi, serpenti a sonagli e chilometri e chilometri di wilderness, io che non avevo mai neppurportato sulle spalle uno zaino.

Da questo momento, per una serie di casualità incredibili, inizio a muovermi e non mi fermerò più. Lo farò praticamente sempre in bicicletta vissuta in ogni sua forma. Partecipo con la mia bicicletta a più di ottanta 24ore, in mountain bike conosco i deserti (Marocco,Libia,Giordania), le savane (Senegal, Mali e Burkina Faso) e steppe lontane (Mongolia); in bici da corsa entro a far parte del mondo dei randonneur, ottenendo i brevetti delle più lunghe ultradistanze in Europa (Paris-Brest-Paris; 1001Miglia; London-Edimburgh-London); con la bici d'epoca vivo la polvere degli sterrati e di grandi eventi rievocativi ed infine in singlespeed mi faccio portavoce di un’idea che agli inizi provocava solo riso e stupore, correndo molte gare con una bici senza i cambi.

Ottengo in questo mio andare anche dei buoni risultati, come la vittoria al Campionato Mondiale di 24ore nel 2008 in Germania. Poi inseguendo il sogno, al fianco del mio compagno Sebastiano, partecipo e concludo, unica donna europea, l'Iditarod Trail Invitational, lungo le due vie nord e sud, 1100 miglia in autosufficienza in Alaska, quella che è considerata la gara in ambiente invernale più dura al mondo.

Nell'incontaminato spazio alaskano ho vissuto il dono più grande del mio vagabondare: la "magia" di riuscire a "staccare" e a vivere solo e semplicemente l'attimo, dove non esiste né passato né futuro ma solo la magia dell'istante assoluto. Sono stata detentrice del record assoluto della competizione e sono la sola donna europea ad aver portato a termine la gara sia lungo la via Nord che lungo la via Sud.»

 





Ci vediamo con Ausilia alle 19 sulle pagine FB di StraStorie e del Covo della Ladra - Ladra di Libri e su Youtube:

#strastorie #scriviamoinsieme #annielagiramondo #annielondonderry #BCM20 #italentidelledonne #scriviconnoi #covodellaladra #bolzano29

#StraStorie2020.



mercoledì 28 ottobre 2020

Tillie Anderson, "la Svedese Terribile"

Mentre Gino Cervi scrive la seconda puntata di “StraStorie 2020. Annie la giramondo” e Guendalina Ravazzoni realizza una nuova illustrazione ispirata al viaggio di Annie Londonderry, ne approfittiamo per scoprire una donna che, a fine Ottocento, entrò nella storia del ciclismo: Tillie Anderson.

Nata in Svezia e anche lei emigrata negli Stati Uniti come Annie, Anderson si trasferì a Chicago e comprò la sua prima bicicletta a diciotto anni, nel 1893, con i proventi del suo lavoro di cucitrice. Ben presto iniziò a gareggiare ottenendo risultati straordinari e fu soprannominata "la Svedese Terribile" per il suo agonismo, la sua velocità e la sua resistenza.

Pioniera dello sport femminile, Anderson trionfò sia nel ciclismo su strada che in quello su pista, ottenendo numerosi riconoscimenti sino al suo ritiro nel 1902.

Chissà se Annie, durante la sua permanenza a Chicago nel settembre 1895, incontrò Tillie... 

 


 

martedì 27 ottobre 2020

Stop ai suggerimenti!

Stop ai suggerimenti per la seconda puntata di StraStorie 2020. Annie la giramondo. Vita vera e immaginaria di una pioniera delle due ruote!

Ora tocca a Gino risalire in sella, elaborare quanto ricevuto dai lettori e scrivere un altro pezzo della mirabolante StraStoria di Annie Londonderry che verrà postata e presentata in live streaming sulle pagine di StraStorie e del Covo della Ladra - Ladra di Libri venerdì 30 alle 19.
Vai, Gino! Mai come ora si può dire: sei tutti noi!



#strastorie #scriviamoinsieme #annielagiramondo #annielondonderry #BCM20 #italentidelledonne #scriviconnoi #covodellaladra #bolzano29

sabato 24 ottobre 2020

La prima tappa in streaming di "Annie la giramondo"

Se vi siete persi la prima tappa di "StraStorie 2020. Annie la giramondo. Vita vera e immaginaria di una pioniera delle due ruote" la potete recuperare qui:

Con Gino Cervi, Massimo Poggio, Valeria Ravera, Oliviero Ponte di Pino e Mariana Winch Marenghi si è parlato della straordinaria avventura di Annie, di ciclismo, di teatro e di scrittura.

Ora Gino aspetta i vostri suggerimenti per il prosieguo della StraStoria di Annie Londonderry entro martedì 27 alle 20. Forza, spingete sui pedali con lui e con Annie!

 

Guendalina Ravazzoni, "Io vado"
Guendalina Ravazzoni, Io vado


venerdì 23 ottobre 2020

Massimo Poggio a StraStorie 2020!

StraStorie torna in live streaming! A parlare con Gino Cervi, Mariana Winch Marenghi, Oliviero Ponte di Pino e Valeria Ravera di Annie Londonderry, del suo giro del mondo in bici e di come continuare il racconto in progress che la vede protagonista ci sarà un attore che è un grande appassionato di ciclismo e a Annie ha dedicato uno spettacolo teatrale: Massimo Poggio. Ecco un suo autoritratto:
"Ex metalmeccanico.
Quasi vigile del fuoco.
Sono inciampato in una scuola di teatro quasi per caso.
Epifania.
Prima in una scuola amatoriale ad Alessandria poi in quella del Teatro Stabile di Torino diretta da Luca Ronconi.
Poi tanto teatro, cinema e televisione... Qualche volta radio...
Nel tempo libero ciclista, meccanico ciclista, calzolaio, pellettiere.
Per ora...
Non escludo che una di queste cose possa diventare un lavoro...
Compagno di Caterina e papà di Edoardo, e loro cuoco personale."
 


Ci vediamo alle 19 sulle pagine FB di StraStorie e del Covo della Ladra e su Youtube: https://www.youtube.com/watch?v=UJZ6hiUf05M

#strastorie #scriviamoinsieme #annielagiramondo #annielondonderry #BCM20 #italentidelledonne #scriviconnoi #covodellaladra #bolzano29

StraStorie2020. Annie la giramondo. Vita vera e immaginaria di una pioniera delle due ruote
Un format di narrazione condivisa di Valeria Ravera
Un racconto di Gino Cervi
Incursioni di Oliviero Ponte Di Pino
Illustrazioni di Guendalina Ravazzoni
Musiche a cura di Alessandro Arbuzzi
Lettura finale di Paola Fresa
In collaborazione con Covo della Ladra - Ladra di Libri e Bolzano29
Comunicazione, dirette streaming e gestione tecnica a cura di Agenzia Caeiro
In streaming sui canali di StraStorie e del Covo della Ladra: 23 ottobre (ore 19), 30 ottobre (ore 19), 6 novembre (ore 19)
Dal vivo e in streaming in occasione di BookCity Milano 2020:
13 novembre, ore 17, Libreria Covo della Ladra (via Scutari 5, Milano
15 novembre, ore 17, Spazio Bolzano29 (via Bolzano 29, Milano)
Sul web: www.strastorie.it, StraStorie e Covo della Ladra - Ladra di Libri

StraStorie 2020 su Repubblica

Annarita Briganti, su la Repubblica Milano, scrive un bell'articolo su StraStorie 2020, intervistando Valeria Ravera e Gino Cervi e raccontando del format e della mitica Annie Londonderry. Buona lettura!

 


 

#strastorie #scriviamoinsieme #annielagiramondo #annielondonderry #BCM20 #italentidelledonne #scriviconnoi #covodellaladra #bolzano29

mercoledì 21 ottobre 2020

Il primo incontro in live streaming di StraStorie 2020 "Annie la giramondo"

Cari StraStoriani, avete seguto la diretta di ieri con Mariana Winch Marenghi, Oliviero Ponte Di Pino e Valeria Ravera

Se ve la siete persa, la trovate su Facebook:
https://www.facebook.com/strastorie/videos/650152412315593

E su YouTube: 

https://www.youtube.com/watch?v=oZE8HlgrYQE

Qui invece trovate l'incipit del racconto di Gino Cervi illustrato da Guendalina Ravazzoni:

https://www.strastorie.it/2020/10/lincipit-di-strastorie-annie-la.html

Aspettiamo i vostri spunti per continuare insieme la StraStoria di Annie Londonderry!

 

Ecco come contribuire:

1. Seguiteci su www.strastorie.it e sulle nostre pagine facebook.com/strastorie e facebook.com/ladradilibri.covodellaladra per conoscere il calendario esatto di ogni appuntamento;

2. Partecipate agli eventi in Live Streaming previsti per il 23.10 - 30.10 - 06.11 - 13.11;

3. Postate i vostri suggerimenti durante la diretta;

4. Oppure inviateci i vostri suggerimenti con tutta calma:

-  via mail: strastorie@gmail.com

-  commentando i video della diretta YouTube e Facebook del Covo della Ladra

-  inviando un messaggio Whatsapp al numero 348/7459627.

 


 

martedì 20 ottobre 2020

L'incipit di "StraStorie 2020. Annie la giramondo" di Gino Cervi

Ecco a voi l'incipit di StraStorie 2020. Annie la giramondo scritto da Gino Cervi: buona lettura e via agli spunti su come continuare il racconto!

 

Guendalina Ravazzoni, Io vado

 

 

Perché mi va

di Gino Cervi

 

Boston, Massachusetts State House, 25 giugno 1894, ore 11

 

Perché lo faccio? Mi avete chiesto perché lo faccio? Perché mi va.

Vi basta? No? Non vi basta?

Allora vi dico che lo faccio per sfida.

Quale sfida? Voglio sfidare, e smentire, quelli che dicono che una donna non possa riuscire a fare tutto quello che fa un uomo. Seguitemi e ve lo dimostrerò: farò il giro del mondo in bicicletta e impiegherò meno di quindici mesi. E sarò la prima donna a farlo.


Come dite? Non sono mai andata prima in bicicletta? È vero: ma ho imparato in fretta, e il resto lo imparerò strada facendo. La bicicletta mi assomiglia. È essenziale, c’è solo quello che serve. Un telaio, due ruote, una sella, un manubrio. La semplicità della libertà. Le donne in bicicletta faranno la rivoluzione, vedrete.

Non sono allenata? Vero anche questo: ma secondo voi i pellegrini che da Canterbury s’incamminavano per Roma e la Terra Santa prima di partire si allenavano? Non credo proprio. Ecco, farò anch’io così.

Volete sapere come mi vestirò? Sono una donna e mi vestirò come una donna: questa è la gonna lunga e blu e poi, anche se non ve li posso far vedere, ho pure la sottoveste e il corsetto. E questa è la camicia a collo alto, con sopra il blazer. Guardate: mi metto in testa anche un cappellino di paglia. Sono abbastanza femminile? Va bene così?

 

No, che non ho paura di andare in giro da sola. So difendermi. Nel caso, ho questa. Il mio piccolo revolver. Non preoccupatevi: anche questo ha un tocco di femminilità, l’impugnatura di madreperla. Spero di non doverlo usare… Però, non si sa mai.

 

Il mio nome? Volete sapere il mio nome? Mi chiamo Annie Cohen. Sono nata in Lettonia, nel 1870. A quattro anni i miei genitori, Levi e Basha, sono emigrati qui e sono diventata cittadina americana. A diciott’anni ho sposato Simon Kopchovsky, il mio Max, venditore ambulante, anche lui ebreo come me, ma più devoto: va tutti i giorni in sinagoga e studia la Torah. Io ho meno tempo di lui. Abbiamo tre figli piccoli, e mi sono sempre occupata di loro. Però ho anch’io il mio lavoro: vendo spazi pubblicitari sui quotidiani di Boston. Me la cavo bene, sapete?

 

Conosco il valore della pubblicità che, come si dice?, è l’anima del commercio. No? Ecco. Proprio per amor di commercio, e dal momento che è molto più facile da ricordare, da oggi non chiamatemi più Annie Cohen o Annie Kopchovsky. Da oggi per voi sono Annie Londonderry. Come l’acqua minerale. La Londonderry Lithia Spring Water Company mi paga 100 dollari per attaccare un cartello con il suo marchio alla mia bicicletta. Lo faccio volentieri. Anzi, di più. Mi faccio chiamare come loro. Com’è che si potrebbe dire? “Brandizzo” me stessa, che c’è di male. Se bevete l’acqua minerale Londonderry, lo dico fin d’ora ai quattro venti, la vostra digestione sarà sempre perfetta e non vi verranno i reumatismi, la dispepsia, neanche il mal di cuore. Cura l’insonnia e la melanconia, e persino i colpi apoplettici. Non avete idea di quello che si farà tra qualche anno pur di fare pubblicità. Datemi retta: questo è niente ancora.

 

Dite che non mi basteranno 100 dollari per tutta la strada che devo fare? Certo che non mi possono bastare: ma so come fare, state tranquilli! Ne guadagnerò almeno 5000 in questi quindici mesi: lavorerò, venderò le mie foto autografate a quelli che incontrerò, scriverò per i giornali, mi farò pagare in incontri pubblici, come se fossero spettacoli teatrali, per raccontare la mia impresa. E la gente verrà ad ascoltare la mia storia, le mie avventure. Perché, ve lo assicuro fin d’ora, che il mio viaggio sarà straordinario e di cose da raccontarvi ne avrò a volontà.

Non posso fallire. Tra le mie gambe – sì, tra le mie gambe, cosa c’è da ridere? – ho questa meravigliosa macchina a pedali. Me l’ha costruita appositamente la Pope Manufacturing, che produce le migliori biciclette al mondo: è la Columbia Safety Bicycle, pesa un po’, 42 libbre, ma è solida ed è quello che ci vuole per un viaggio così lungo. Praticamente una bici indistruttibile.

Insomma, parto. Vi farò sapere giorno per giorno dove sono.

 

Vado in direzione ovest. Ci vediamo a Chicago tra una settimana. O forse tra un mese? Vedremo. Seguitemi, non vi deluderò.

 

*** 


ADESSO TOCCA A VOI: VIA AI SUGGERIMENTI PER LA SECONDA PUNTATA!
Ecco come inviare i vostri spunti a Gino su come continuare il suo racconto entro le ore 20 di martedì 27 ottobre:

postate i vostri suggerimenti durante le dirette su Facebook e Youtube;

oppure inviateci i vostri suggerimenti con tutta calma:

-  via mail a strastorie@gmail.com;

-  commentando i video della diretta YouTube e Facebook del Covo della Ladra;

-  inviando un messaggio Whatsapp al numero 348/7459627.


 

sabato 17 ottobre 2020

Come si partecipa a StraStorie?

Dal 20 ottobre, vi invitiamo a partecipare con i vostri suggerimenti a “Strastorie2020. Annie la giramondo"


Il 20 ottobre 2020 presentiamo in live streaming la prima puntata di questa edizione di StraStorie 2020.

Questa data è anche il fischio d’inizio per tutti voi che avete voglia di prendere parte all’edizione dedicata a Annie Londonderry, la pioniera delle due ruote che a fine Ottocento fece il giro del mondo in bicicletta, e affiancare con i vostri suggerimenti Gino Cervi in fase di scrittura. Il risultato sarà un racconto inedito scritto da Gino in collaborazione con voi lettori. 

Quindi, mano alla pena e briglie sciolte alla fantasia!

 

Ecco come contribuire e inviarci i vostri spunti:

1. Seguiteci su www.strastorie.it e sulle nostre pagine facebook.com/strastorie e facebook.com/ladradilibri.covodellaladra per conoscere il calendario esatto di ogni appuntamento;

2. Partecipate agli eventi in Live Streaming previsti per il 23.10 - 30.10 - 06.11 - 13.11;

3. Postate i vostri suggerimenti durante la diretta;

4. Oppure inviateci i vostri suggerimenti con tutta calma:

-  via mail: strastorie@gmail.com

-  commentando i video della diretta YouTube e Facebook del Covo della Ladra

-  inviando un messaggio Whatsapp al numero 348/7459627.

 

Pronti per pedalare insieme ad Annie e a Gino?



StraStorie2020. Annie la giramondo. Vita vera e immaginaria di una pioniera delle due ruote

Un format di narrazione condivisa di Valeria Ravera

Un racconto di Gino Cervi

Incursioni di Oliviero Ponte Di Pino

Illustrazioni di Guendalina Ravazzoni

Musiche a cura di Alessandro Arbuzzi

In collaborazione con Covo della Ladra - Ladra di Libri e Bolzano29

Comunicazione, dirette streaming e gestione tecnica a cura di Agenzia Caeiro

 

In streaming sui canali di StraStorie e del Covo della Ladra:

23 ottobre (ore 19), 30 ottobre (ore 19), 6 novembre (ore 19)

Dal vivo e in streaming in occasione di BookCity Milano 2020:

13 novembre, ore 17, Libreria Covo della Ladra (via Scutari 5, Milano

15 novembre, ore 17, Spazio Bolzano29 (via Bolzano 29, Milano)

Sul web: www.strastorie.it, StraStorie e Covo della Ladra - Ladra di Libri