Ed ecco l'ultima puntata di "La nave nella neve"! Valeria Ravera ha fatto tesoro degli spunti dei bambini della quinta A, immaginifici e bizzarri. Il risultato è un finale rocambolesco come non mai, tutto da leggere!
"La nave nella neve" – terza e ultima puntata
Chi è questa ragazzina che stringe fra le mani un libro?, si chiede Nostromo. Come ha fatto ad arrivare sulla nave? Passata la sorpresa, la riconosce: è la ragazzina del quadro dipinto da Silvestrus… La figlia di suo fratello!
“Come ti chiami?” le chiede.
“Dora. E tu chi sei? Credo di sapere il tuo nome, ma ho quasi paura a pronunciarlo perché non dovresti essere reale…”
“Mi chiamo Nostromo e sono un marinaio. Dopo aver passato tutta la vita a cavalcare le onde, ho visto in un libro un’illustrazione del Monte Bianco e ho sentito il bisogno irrefrenabile di venire qui, sulla neve, sotto il Dente del Gigante, con il mio veliero.”
“Quindi sei proprio tu: Nostromo, il protagonista di questo libro! E, se quello che ho letto è vero, sei anche mio zio!
Dora mostra a Nostromo la pagina del libro con il quadro che ritrae lei e i suoi genitori. Lui prende dalla stiva il dipinto di Silvestrus e glielo mostra. Sono identici! Inoltre Dora nota che Nostromo e suo papà si assomigliano molto, hanno gli stessi occhi, anche se sono di colore diverso. E poi c’è una coincidenza incredibile: il binocolo di Nostromo è uguale a quello che suo papà tiene sulla scrivania, sognando di scrutare chissà quali orizzonti.
I due parlano e parlano di tante cose: la cartolina del Dente del Gigante, Pico l’amico viaggiatore, il papà di Dora che ama il mare ma non sa nuotare, Jolanda la navigatrice che forse un giorno Nostromo avrebbe rincontrato e, chissà, persino sposato, magari nel luogo in cui si sono visti per la prima volta… Hanno tutta una vita da raccontarsi.
All’improvviso, però, Dora si interrompe e dice: “E adesso come faccio a tornare a casa? Vorrei portarti con me, Nostromo, dal papà e dalla mamma… Sono certa che sarebbero felici! Ma sono bloccata qui, dentro il libro, con te! Rischiamo di rimanere qui tutti e due per l’eternità”.
Intanto il vento soffia forte e il veliero si avvicina sempre di più alla grotta nella montagna. Nostromo era talmente contento di aver trovato sua nipote da essersi distratto, dimenticando di tenere il timone. Ora si accorge che la nave sta andando alla deriva. Riprende il timone, ma ormai è troppo tardi per cambiare rotta: stanno entrando nella grotta! Quegli spunzoni a forma di denti non promettono niente di buono… E infatti ad attenderli dentro trovano il drago dei ghiacci, il terribile mostro che sputa il gelo invece del fuoco. Fuggire è impossibile, Dora e Nostromo rischiano di essere trasformati in due statue di ghiaccio per sempre. Dora però ha un’arma in tasca: il suo yo-yo! Lo fa roteare in aria come il lazo di un cowboy e lo lancia contro il drago. Il filo dello yo-yo si arrotola intorno alle fauci del drago, bloccandole e impedendogli di soffiare il suo fiato raggelante. Dora e Nostromo si guardano. Il pericolo per il momento sembra scampato. Resta però il problema di tornare a casa…
Mentre lanciava lo yo-yo contro il drago dei ghiacci, Dora ha lasciato cadere il libro. Zio e nipote abbassano gli occhi e lo guardano. Anche stavolta il libro si è aperto, però sull’ultima pagina, dove ci sono un disegno e una dedica. C’è scritto: “Cara figlia mia, spero che tu scopra quanto è bello leggere e, attraverso la lettura, viaggiare liberamente attraverso il tempo e lo spazio senza avere il bisogno di muoverti dalla tua stanza”. Firmato:“Papà”. Sotto alla dedica c’è il disegno colorato a matita di una camera: è quella di Dora!
Lei capisce subito cosa bisogna fare: prende per mano Nostromo, tocca il disegno e…
Dora e Nostromo si ritrovano nella stanza in cui tutto è cominciato. Lei corre a chiamare i genitori e racconta la sua avventura. Dopo lo sbalordimento iniziale, la gioia è enorme. Nostromo e Adamante, il papà di Dora, si riconoscono subito come fratelli e si abbracciano. Nostromo però è confuso: guardandosi intorno, si rende conto di essere stato trasportato in un’epoca diversa dalla sua!
È Adamante a spiegargli tutto. Ha saputo da poco dell’esistenza di un fratello scomparso. La sua storia era scritta in un vecchio diario di suo padre, anzi, dell’uomo che Adamante credeva essere suo padre, però in realtà non lo era. Era andata così. La donna che aveva rapito il fratello di Nostromo subito dopo la sua nascita non era una vera levatrice, ma una strega. Per non far ritrovare mai più il bambino, aveva deciso di portarlo altrove non solo nello spazio, ma pure nel tempo, usando la sua polvere magica. Così il piccolo si era ritrovato in un’epoca futura rispetto a quella in cui era nato!
Nostromo sceglie di rimanere a casa della sua nuova famiglia, in attesa di recuperare la sua nave nella neve e decidere se ripartire o restare. È il 29 febbraio, un giorno speciale che ricorre solo ogni quattro anni. I due fratelli stabiliscono di festeggiare comunque questo anniversario in futuro, come se fosse il loro compleanno, anche quando il 29 non ci sarà, nella notte tra il 28 febbraio e l’1 marzo. Decidono anche di prendere lo stesso cognome, combinando i loro nomi. D’ora in poi saranno i fratelli Nostromante!
Il tempo passa. Nostromo e Adamante non fanno altro che parlare, desiderosi di sapere il più possibile l’uno dell’altro. In questo modo scoprono di avere entrambi la passione per la musica e la chitarra. Nostromo la suonava sempre nei momenti liberi sulla nave, il suo pezzo preferito era il “Fandango” di Aguado. Adamante invece suona la chitarra elettrica e ama l’heavy metal. Per celebrare nel modo migliore il fatto di aver ritrovato il fratello, decide di portarlo a un concerto dei Metallica: yeah! In cambio, Nostromo gli promette di insegnargli a nuotare e a condurre una nave, e di portare tutta la sua famiglia a fare il giro del mondo.
Nostromo è felice di non essere più solo, però ha nostalgia del mare, e anche della neve e del suo veliero, che è rimasto sul Monte Bianco. Inoltre ripensa spesso a Jolanda, la navigatrice. Sa però che lei vive in un’altra epoca, quella in cui prima viveva anche lui, e quindi rincontrarla è impossibile.
Un giorno, per ammazzare il tempo, nella libreria della camera di Dora, Nostromo cerca un libro da leggere e trova “Jolanda, la figlia del Corsaro Nero” di Salgari. È un’edizione illustrata, per ragazzi. Lo apre e si imbatte nel ritratto di Jolanda, l’antenata della navigatrice. Non solo le due donne hanno lo stesso nome: si assomigliano anche come due gocce d’acqua. Nostromo, incredulo, tocca il ritratto e…
Nostromo e Jolanda si ritrovarono e vissero felici e contenti!
POST SCRIPTUM: C’è chi dice che Jolanda, oltre a essere una grande navigatrice nello spazio, navighi anche nel tempo. E pare che sia pure una criminale internazionale, ricercata dall’FBI… Nostromo la aiuta sempre a fuggire e viaggia con lei, da un’epoca all’altra. Ma questa è un’altra storia!
POST POST SCRIPTUM: Dora ha incominciato ad appassionarsi ai libri. Ha capito che sono portali verso mondi nuovi e sconosciuti, e per lei sono diventati dei veri amici. Passa intere giornate in biblioteca a leggerli. Un giorno, sfogliandone uno, il suo sguardo viene attirato irresistibilmente dall’illustrazione di un treno in corsa. Dora la fissa a lungo, poi la tocca e… Questa è un’altra storia ancora!
Il disegno è di Adam della quinta A.
Qui trovate l'incipit della StraStoria:
Qui gli spunti per la seconda puntata:
Qui la seconda puntata:
Qui gli spunti per il finale:
Ci vediamo alla prossima StraStoria!