venerdì 10 novembre 2017

La Martesana in giallo

StraStorie – Gialla è la città Edition sarà ambientato a Milano. Tra tutti i luoghi della città, ne abbiamo scelto uno che ci è particolarmente caro: il naviglio della Martesana. Un pezzo di Milano sospeso tra passato e presente in cui la città di un tempo, con i suoi antichi borghi, e la metropoli di oggi si incontrano. Quale scenario migliore per un giallo? A lunedì 13, con la pubblicazione dell'incipit!

StraStorie – Gialla è la città Edition per BookCity Milano
17-18-19 novembre 2017
Un format di Valeria Ravera
Con Riccardo Besola, Andrea B. Ferrari e Francesco Gallone
In collaborazione con la Libreria Covo Della Ladra
Illustrazione di Guendalina Ravazzoni
Musica di Alessandro Arbuzzi
Dal vivo allo Spazio Ligera, via Padova 133 Milano
e sul web: www.strastorie.it, facebook.com/strastorie

1 commento:

  1. nuotavo con questa mano morta e gonfia in bocca, e mi venne in mente un episodio accaduto qualche notte prima, di quel tipo, un uomo qualunque, anonimo, seduto sul ciglio del naviglio, che parlava da solo, guardandoci senza vederci, probabilmente. Parlava da solo, senza fretta: " Basta, che vita è questa? Non ce la faccio più. Tutti questi segreti, inconfessabili. Che razza di persona sono? Non riuscire a parlare con nessuno. Certe cose fatte non riesco a dirmele nemmeno da solo ad alta voce, ma mi passano dentro, mi attraversano come la mannaia del macellaio, non si fanno certo dimenticare.
    Ho avuto una infanzia difficile, me lo dico da solo, ma credo sia vero. Quando ho provato a dirlo, non mi hanno creduto, questo mio dannato aspetto ordinario...Mia madre tradiva mio padre, quante volte ho provato a gridarlo, rimanendo però muto, incapace di proferire anche una sola parola. Da bambino gli altri bambini mi maltrattavano, ero solo. Non lo sono stato più. Però questa doppia, tripla vita mi sta distruggendo. L'alcool, la droga sembravano un buon metodo per tenere buono il tumulto che ho dentro di me, sembrava...ma dopo un primo momento di pace, era ancora peggio, varcavo nuovi confini, umiliavo la mia stessa intelligenza, la mia dignità. godendone.
    La preghiera. Anche con il fervore religioso avevo fallito, mi inginocchiavo rannicchiato e pregavo, pregavo, contrito. come un santo. Mi si addormentavano le mani tanto li tenevo strette una con l'altra, ma dopo un iniziale sollievo precipitavo di nuovo. sempre più giù. Avessi almeno il coraggio di farla finita. Buttarmi in questo canale. fermerei tutto, mi salverei, forse. Porterei i miei segreti con me. Senza la paura, un giorno, di trovare il coraggio di gridarli al mondo. fanculo il mondo."
    Mandato a fanculo il creato, l'uomo si alzò, e tiro un grosso sasso proprio nella mia direzione, lo stronzo. Il sasso mi sfiorò, sentii lo spruzzo d'acqua che mi colpiva il muso. quando riaprii gli occhi, era scomparso.
    Adesso nuotavo con questa mano tra i denti, senza sapere bene cosa fare, quando lo vidi. proprio a fianco a me, in bicicletta che costeggiava il canale, l'uomo della notte, il chiacchierone lanciatore di sassi. pedalava di buona lena e...sorrideva.

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