tag:blogger.com,1999:blog-9183200271098058909.post5072739968221075409..comments2023-10-12T11:04:17.772+01:00Comments on StraStorie – Format di narrazione condivisa: StraStorie ExtraLarge – L'incipitStraStoriehttp://www.blogger.com/profile/08172000133668651794noreply@blogger.comBlogger7125tag:blogger.com,1999:blog-9183200271098058909.post-11651239892481345742018-03-27T20:06:28.128+01:002018-03-27T20:06:28.128+01:00Ecco lo spunto inviato da Pier via mail:
Luca cerc...Ecco lo spunto inviato da Pier via mail:<br />Luca cercava di concentrarsi su quella mappa e su quelle croci. Passarono i consueti 15 minuti prima che potesse riprendersi dai suoi pensieri. <br />"ebbene si" esclamò improvvisamente.<br />Si alzò come una furia dal divano tanto che il povero Jack ebbe un soprabbalzo.<br />Luca lasciò il suo nascondiglio e si precipitò in strada dove imboccò quasi di corsa la via Topis.<br />Jack capì che sotto c'era qualcosa e si affrettò a seguire l'amico.<br />Luca stava pensando a quella croce che era posta sul Duomo più importante d'Italia.<br />Luca davanti e la nutria dietro potevano sembrare una coppia un po' strana; per fortuna il buio della notte stava avvolgendo le strade della città. Vi erano qualche guardia qua e là e qualche passante che in realtà erano più assorti di Luca nei loro ragionamenti.<br />Nessuno faceva loro caso.<br />Quasi di corsa i due arrivarono in piazza Duomo.<br />Luca estrasse di nuovo la mappa e la guardò e riguardò mentre Jack se ne stava in disparte.<br />In realtà la X non era collocata sul Duomo, pensò Luca.<br />Era collocata in posizione frontale rispetto alla grande chiesa.<br />A questo punto Luca iniziò a perlustrare la piazza in lungo ed in largo.<br />Jack lo guardava sempre più preoccupato.<br />La X si collocava proprio sulla statua di Vittorio Emanuele che dal suo cavallo di fronte a se osserva il Duomo.<br />Luca allora iniziò a tastare il basamento della statua e cercare ma senza successo.<br />La nutria capì che era il momento di aiutarlo e decise di cercare la banda delle nutrie di piazza San Babila che dominava in centro.<br />La banda era nota per le sue ... scorribande notturne e per la vita modaiola che seguiva.<br />Era capeggiata dal suo caro amico, LISCIONE, una nutria tutta d'un pezzo, grande conquistatore di femmine.<br />Dopo una ricerca piuttosto lunga la banda del Liscione si materializzò avanti a Luca.<br />Un breve consulto tra nutrie ed il Liscione ritenne fosse il caso di far intervenire la memoria storica di tutte le nutrie del centro ovvero il GRANDE VECCHIO.<br />Colui che tutto conosceva.<br />Ancora una ricerca e finalmente il GV si materializza avanti al gruppo con il suo stuolo di consorti.<br />La domanda era questa: c'era qualcosa dentro o sotto la statua?<br />Il GV parlò sottovoce alla sua consorte giovane e questa si arrampicò sulla statua e zampettò vicino alla sella; improvvisamente, nel basamento si aprì un passaggio segreto.<br />Questo portava nel sottosuolo ove da una ampia sala dipartivano tre cunicoli.<br />Luca e le nutrie si infilarono ed iniziarono a perlustrare le vie.<br />Il gruppo di destra fu più fortunato: aveva trovato una cassa piuttosto ingombrante.<br />Luca dovette rompere il lucchetto con un sasso.<br />All'interno c'erano diverse pergamene e libri antichi o almeno molto rovinati.<br />Era probabilmente quello il tesoro del Malandato.<br />Luca iniziò ad esaminarli.<br />Il GV attirò la sua attenzione su un testo di colore rosso un po' più piccolo degli altri.<br />Luca iniziò la lettura: era un volume che faceva parte di una trilogia.<br />Chi avrebbe conquistato i tre volumi avrebbe conquistato il grande tesoro di CAPITAN UNCINO.<br />Ogni volume conteneva un indizio, una traccia.<br />Luca guardò la mappa e vide che vi erano tre croci ...StraStoriehttps://www.blogger.com/profile/08172000133668651794noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-9183200271098058909.post-12738726663765634242018-03-27T09:13:00.226+01:002018-03-27T09:13:00.226+01:00Ecco lo spunto suggerito a voce a Francesco Gallon...Ecco lo spunto suggerito a voce a Francesco Gallone dal suo omonimo Francesco, un ispettore del mercato:<br />I cani randagi di Mosca.<br />Gli etologi stanno studiando gli effetti dell'urbanizzazione sui comportamenti animali. A Mosca, i randagi di periferia prendono la metrò per andare in centro dov'è facile trovare cibo, la sera tornano in periferia dove si sta più tranquilli. Addirittura per non dare nell'occhio il branco si sparpaglia, un cane per vagone.StraStoriehttps://www.blogger.com/profile/08172000133668651794noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-9183200271098058909.post-44747045070089340872018-03-27T09:12:22.840+01:002018-03-27T09:12:22.840+01:00Questo commento è stato eliminato dall'autore.StraStoriehttps://www.blogger.com/profile/08172000133668651794noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-9183200271098058909.post-22636005619237267012018-03-23T15:13:39.302+00:002018-03-23T15:13:39.302+00:00Ecco lo spunto ricevuto da Graziella via mail:
IL ...Ecco lo spunto ricevuto da Graziella via mail:<br />IL MALANDATO<br />Il Malandato, con il cappellaccio, il vecchio pastrano sdrucito e i capelli sporchi, era un ex professore. Molti anni addietro era stato un insegnante in gamba, aveva insegnato disegno in un istituto d' arte a Varese. Con la sua aria da bohémien, con i suoi cappottoni lunghi, il cappello floscio in testa, un'aria vagamente assorta era un personaggio e non passava inosservato. Colto, aveva una preparazione vasta e una predilezione per l'arte del tessuto, per la tessitura dei popoli antichi. Con alcuni colleghi, nei tempi che furono, aveva formato un gruppetto, un trio di studiosi, che aveva perlustrato in lungo e in largo gli insediamenti celtici e romani nell'Italia settentrionale, in particolare in Lombardia e in Friuli, regione dove aveva fatto il servizio militare. I loro non erano sempre appostamenti e approfondimenti di solo studio. Spesso vi avevano affiancato traffici illeciti e avevano passato brutti momenti. Sembra che alla ricerca di un particolare tessuto o meglio di un disegno impresso dai Celti nei loro tessuti di cui qualche particolare era noto ma molto restava ancora da scoprire, per spostare dunque un pesante masso che ostruiva un passaggio avesse usato della dinamite e nell'esplosione avesse perso l'occhio. Per lasciare decantare le acque, come si suol dire, il team si era sciolto; poi i casi della vita li avevano dispersi, però ognuno per proprio conto aveva continuato studi e traffici. L'attività non sempre solare e tranquilla, le continue assenze da scuola avevano avuto riscontri negativi sia nell'insegnamento sia in famiglia.<br />Forse la scomparsa non era un rapimento bensì solo un ritorno alle origini... I vecchi compagni si erano rifatti vivi, avevano per le mani un affare importante e non c'era tempo da perdere. Alcuni ritrovamenti avvenuti a Milano avevano dato un'accelerazione alle loro macchinazioni. La loro attenzione doveva essere rivolta verso i Navigli, verso i canali che su su arrivavano fino al Maggiore. Era lungo le vie d'acqua che Celti e Romani svolgevano i loro commerci. Forse questi luoghi nascondevano ancora molti "tesori" da scoprire. Così il Malandato, raggiunto dagli altri senza preavviso, era partito in fretta lasciando un po' tutto sottosopra dando adito a scenari inquietanti.<br /><br />JAKE e SCOLO<br />Jake e Scolo non si davano pace, bisognava agire... I Navigli erano un po' il loro punto forte, bisognava indagare, capire se era accaduto qualcosa di insolito, tipo incontri sospetti tra umani vagabondi, verificare se c'erano stati strani viavai. Scolo si ricordava di avere una vecchia conoscenza dalle parti del Maggiore, una che gironzolava spesso da un canale all'altro, una cornacchia un po' petulante e ficcanaso... sempre alla ricerca di qualche luccichio su cui piombare, di qualche fatto su cui sparlare. <br /><br />Sì, cra cra, era proprio Golasecca quella che serviva a loro in questo momento.<br /><br />N.B. Golasecca viene chiamata così in riferimento agli insediamenti di origine celtica presenti sulle rive del lago Maggiore.<br /><br />StraStoriehttps://www.blogger.com/profile/08172000133668651794noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-9183200271098058909.post-18679006130202182942018-03-22T11:31:25.283+00:002018-03-22T11:31:25.283+00:00Durante il primo incontro dal vivo di StraStorie d...Durante il primo incontro dal vivo di StraStorie del 21 marzo abbiamo ricevuto tre spunti dalle persone che hanno partecipato.<br />Giuliano sottolinea che Jake la Nutria, Scolo e Raf, in quanto animali, possono sfruttare il fatto di guardare e ascoltare ciò che succede senza essere notati dagli esseri umani.<br />Marina suggerisce un possibile lieto fine al femminile in cui compare la figura di una ragazza che dà da mangiare ai gatti in zona Martesana. Potrebbe nascere qualcosa tra lei e Luca, il grande amico di Jake la Nutria?<br />Massimo condivide un’informazione nutriogastronomica, sostenendo le nutrie sono davvero molto ghiotte di bucce d'anguria. StraStoriehttps://www.blogger.com/profile/08172000133668651794noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-9183200271098058909.post-50123498632962744902018-03-22T11:12:03.940+00:002018-03-22T11:12:03.940+00:00Ecco lo spunto ricevuto da Paola via mail a strast...Ecco lo spunto ricevuto da Paola via mail a strastorie@gmail.com:<br />Ecco lo spunto inviato da Paola a strastorie@gmail.com:<br />...."Luca ha lasciato la valigia abbandonata e aperta nel nido del Malandato, e forse vale la pena di ritornare a ispezionarla, finché il rompicapo della mappa rimane chiuso nella sua tasca e quindi difficile da studiare; torno sulle mie zampe e mi ritrovo presto a lottare col borsone rovesciandomi addosso il contenuto. Mi infilo e disinfilo in ogni indumento, huaw... la giacca mi dà una certa eleganza, e huaw... cosa c'è in questa tasca che mi graffia la zampa?<br />Concentro gli sforzi per divincolarmi e infilandoci muso e baffi, riesco ad estrapolare il contenuto: un sacchetto di velo trasparente con dentro tappi di bottiglie (si sembrano quelli delle bevande gialle e schiumose presenti alle chiacchiere fra umani), luccicanti da una parte e segnati dall'altra, con una chiara lettera scritta in rosso.<br />Il mio muso si è infilato soddisfatto nella rotondità del nastro che chiude ben stretto il sacchetto e questo mi dà la possibilità di portare facilmente il mio bottino da Luca." ...<br />StraStoriehttps://www.blogger.com/profile/08172000133668651794noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-9183200271098058909.post-59251296620348452302018-03-18T11:02:44.096+00:002018-03-18T11:02:44.096+00:00Ecco il primo spunto dell'edizione di StraStor...Ecco il primo spunto dell'edizione di StraStorie ExtraLarge, ricevuto su Facebook da Laura:<br />"Il Malandato non era sempre stato così: anni prima (oramai aveva perso il conto) aveva una vita normale, anzi, una vita di successo, una moglie, dei figli, un’attività fiorente.<br />E quel soprannome non se l’era guadagnato per l’aspetto fisico (ai tempi era stato decisamente un bell’uomo) ma per un affare “andato a male”, nel vero senso del termine.<br />La famiglia di Giovanni Audisio, quello era il suo vero nome, gestiva una piccola macelleria in via Orefici, solo carne scelta di Carrù, direttamente dai pascoli del cuneese.<br />Giovanni aveva la mente per gli affari e in breve trasformò la Macelleria delle Alpi di Audisio Giovanni padre, figlio e nipote (i piemontesi sono famosi per la loro fantasia ndr) in un fiorente commercio di carni.<br />Aveva affittato un terreno in zona Lambrate e ci aveva costruito un moderno centro di stoccaggio e lavorazione di bovini: era quasi tutta sua la carne che ogni giorno veniva servita nei ristoranti del centro.<br />Tutto questo successo iniziò a dare fastidio a qualcuno, forse al temibile cartello dell’Agnus argentino o ai toscani della Chianina. Fatto sta che la sera del 24 aprile, un giovedì, qualcuno si intrufolò nel capannone frigorifero di Audisio e, complice un fortunale che da giorni stava devastando Milano con continue interruzioni alla corrente elettrica, manomise i cavi del generatore d’emergenza.<br />Il fatto venne scoperto solo il successivo lunedì mattina, quando i primi operai di ritorno dal ponte aprirono i portelloni e quasi svennero all’olezzo di 150 tonnellate di carne putrefatta. Da qui il suo soprannome, il Malandato, perché tutta la sua vita era “andata a male” insieme ai suoi quarti di bue.<br />Giovanni non riuscì più a riprendersi da questo tracollo: l’inchiesta non portò a nulla, l’assicurazione tardò a risarcire e il Comune di Milano pretese subito la quota per lo smaltimento della carne putrida.<br />Un venerdì di luglio uscì di casa alla solita ora per andare in macelleria ma non tornò mai più. A casa la bella moglie, la figlia e quel figlio così dolce e speciale rimasero ad aspettarlo per anni."StraStoriehttps://www.blogger.com/profile/08172000133668651794noreply@blogger.com