martedì 15 novembre 2016

Costante Girardengo in versi secondo Gino Cervi

Dopo i ritratti in versi di Biagio Cavanna e Sante Pollastro, è il turno di Costante Girardengo, sempre secondo Gino Cervi

Riva Gira cunt i alter al cü!
Voce vedetta, le mani a coppa,
dal campanile giù fin sulla piazza
cala su chi aspetta l'ultima tappa.

L'ultima tappa dell'ultimo giro,
mani al manubrio, curve radenti,
neanche un respiro a passare tra i denti.
gomiti a punta, garretti tirati.

Sfrigolano, sbuffano, sacramentano
di metri fatti duemila milioni
dopo la curva al traguardo li aspettano:
ne mancano cento per esser campioni.

Sivocci, Belloni, Angelo Gremo,
Ugo Agostoni, Brunero Giovanni:
salta un freno, scoppia una gomma,
il gruppo esplode, polvere nuvola.

Spunta un muso faina, una lama
fende tagliente dal grigio le fila.
Non è Aymo Bartolomeo, non è
Pietro Linari, non è Pellissier.

È lui, proprio lui, il Campionissimo,
il Gira.


"Girardengo", illustrazione di Riccardo Guasco

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